giovedì 27 febbraio 2014

UN GIOVEDI GRASSO



Il carnevale . Dal latino "carnem levare" - "eliminare la carne”.  

Ma non sto qui a riassumere cosa sia e ripetere parole di altre pagine web.

Con un po’ di banali ricerche scommetto che molti scomunicati apprendano casualmente che la tradizione sia di origine religiosa. Fatto sta’ , che qualunque sia stata la ragione, o anche se non fosse stata religione.. cari miei, siete tutti legittimati a poter essere e poter fare quasi quel che vi pare. Dura tutto una settimana su per giù… questo è quanto. A quanto pare. 

Io ho due  soli ricordi del carnevale da piccoli. A carnevale ogni scherzo vale. E poi ci sono io sempre con la stessa maschera.


La cosa che mi fa rimanere perplessa è come mai, il perché.. qualcuno appositamente ti appioppava una bella mascherina da sfoggiare. Funzionava così.. non era mica una scelta. E a me è toccato uno stesso vestitino di raso bianco per anni. A dir la verità era anche bello al tatto.. liscio e lucido. Ma… il fatto è che te lo facevano sentire indossato dentro. 

E quei giorni festaioli, di baldoria, ribellione, concessioni, scherzi e dissolutezza… così descritti dal ‘carnevale’.. sotto il suono di trombette, per me diventavano un processo per essere quello che non sei. 

Mi dicevano che era un costume per me. Ma non era il costume fatto per me, ero io fatta per  il costume. Secondo gli altri. Un personaggio da tintarella di luna, solo … ambiguo e triste. Così, quello che mi facevano indossare mi assorbiva fino a farmi anche pallida, ambigua e triste. 

Così, tutto l’ Essere dentro si era impregnato. Vestito. Rivestito. Mascherato. Fino a quando, al mio carnevale, un bel giovedì  grasso decisi di ‘togliere la carne’. Lasciarla lì, con quell’ abitino carino di raso bianco mentre io andavo via. Al mio banchetto.




Io di storie ne ho sentite

di seta o toppe rivestite

perciò le mani han colorato

Altrui dolori o del creato

Però ne han dette sul mio passato

da servo stronzo o innamorato

             Ma per brillare si va via             

                        questa maschera  non so chi sia!                         

non ho un elmetto  né un collant,

non strimpello  ma ho un volant

e sotto il collo senza pieghe

non sussurrano le streghe,

si fa strada solamente

questo  animo ruggente

e risalendo dietro un volto

esplode l’animo sepolto.


Laz  Stillar

sabato 8 febbraio 2014

FLOWERS


 
Uccelli del paradiso. (Strelitzie). -  olio su tela


                   
 Papaveri.    olio su tela



    Magnolia.     olio su carta


Portami il giraole.   olio su tela