Il carnevale . Dal latino "carnem levare" -
"eliminare la carne”.
Ma non sto qui a riassumere cosa sia e ripetere parole di
altre pagine web.
Con un po’ di banali ricerche scommetto che molti
scomunicati apprendano casualmente che la tradizione sia di origine religiosa. Fatto
sta’ , che qualunque sia stata la ragione, o anche se non fosse stata
religione.. cari miei, siete tutti legittimati a poter essere e poter fare
quasi quel che vi pare. Dura tutto una settimana su per giù… questo è quanto. A
quanto pare.
Io ho due soli
ricordi del carnevale da piccoli. A carnevale ogni scherzo vale. E poi ci sono
io sempre con la stessa maschera.
La cosa che mi fa rimanere perplessa è come mai, il perché..
qualcuno appositamente ti appioppava una bella mascherina da sfoggiare. Funzionava
così.. non era mica una scelta. E a me è toccato uno stesso vestitino di raso
bianco per anni. A dir la verità era anche bello al tatto.. liscio e lucido. Ma…
il fatto è che te lo facevano sentire indossato dentro.
E quei giorni festaioli, di baldoria, ribellione,
concessioni, scherzi e dissolutezza… così descritti dal ‘carnevale’.. sotto il
suono di trombette, per me diventavano un processo per essere quello che non
sei.
Mi dicevano che era un costume per me. Ma non era il costume
fatto per me, ero io fatta per il
costume. Secondo gli altri. Un personaggio da tintarella di luna, solo …
ambiguo e triste. Così, quello che mi facevano indossare mi assorbiva fino a
farmi anche pallida, ambigua e triste.
Così, tutto l’ Essere dentro si era impregnato. Vestito. Rivestito.
Mascherato. Fino a quando, al mio carnevale, un bel giovedì grasso decisi di ‘togliere la carne’. Lasciarla
lì, con quell’ abitino carino di raso bianco mentre io andavo via. Al mio
banchetto.
Io di storie ne ho sentite
di seta o toppe rivestite
perciò le mani han colorato
Altrui dolori o del creato
Però ne han dette sul mio passato
da servo stronzo o innamorato
Ma per brillare si va via
questa maschera non so chi sia!
non ho un elmetto né
un collant,
non strimpello ma ho
un volant
e sotto il collo senza pieghe
non sussurrano le streghe,
si fa strada solamente
questo animo ruggente
e risalendo dietro un volto
esplode l’animo sepolto.
Laz Stillar